BRAND PROCESS ENGINEERING Nonostante l’evoluzione della cultura manageriale, la maggior parte delle aziende continua paradossalmente a gestire con frequenti momenti di improvvisazione uno dei suoi asset primari: la marca. Con il rischio di rinunciare forse all’unica risorsa in grado di offrire significativi elementi di differenziazione in un contesto in cui le componenti intangibili dell’offerta diventano sempre più importanti. La crescente consapevolezza dei consumatori rispetto alle caratteristiche intrinseche dei prodotti e la generalizzata evoluzione delle tecnologie produttive inducono le aziende più evolute a prestare grande attenzione alla gestione dei propri processi produttivi. In questo quadro di sostanziale evoluzione dei processi gestionali, è singolare registrare come, invece, la maggior parte delle aziende continuino a gestire con frequenti momenti di improvvisazione proprio la marca: l’unica risorsa in grado di offrire significativi elementi di differenziazione in un contesto in cui le componenti intangibili dell’offerta diventano sempre più importanti. • la gestione della marca sia materia dove premia la creatività, intesa come colpo di genio e capacità di meravigliare; • la creatività, per produrre i migliori frutti, debba esprimersi liberamente, senza seguire schemi di pensiero già tracciati, • il pensiero creativo proceda per guizzi prodigiosi, alternati a inevitabili momenti di granitico immobilismo; • l’introduzione di strumenti di supporto al pensiero creativo, valgano quali briglie pericolosissime, che inibiscono l’energia creativa. Io invece penso che: • la gestione della marca sia questione complessa, che richiede metodo e capacità di analisi oltre ad apporti creativi; • la creatività non sia il risultato del colpo di genio ma debba essere allenata con costanza e richieda anche rigore per dar luogo ai migliori risultati; • la gestione della marca sia una responsabilità collettiva dell’azienda, per cui la questione debba essere necessariamente affrontata con approccio sistemico e anche sul piano organizzativo. Ciò premesso, ritengo dunque che la gestione aziendale possa beneficiare enormemente dall’applicazione della metodologia del Business Process Reengineering anche alle principali problematiche del brand management, e parlo di Brand Process Engineering poiché, in realtà, in questo campo nulla ( o molto poco) è stato fin qui “ingegnerizzato”. Di questa questione mi sono occupato diffusamente nel libro “Total Brand Experience: come costruire l’azienda marca”. Per effetto di tale “innesto” sono stati individuati ed analizzati una serie di major process, fra i quali: - conoscenza del mondo degli interlocutori - definizione della brand identity esperienziale - comunicazione dei nuovi prodotti, - valutazione dell’impatto delle iniziative aziendali sul valore della marca L’evidenziazione di tali processi e la loro dettagliata descrizione ci ha consentito di dare concretezza operativa alla trattazione della prima parte e, al tempo stesso, di fornire al lettore concreti strumenti d’intervento |