LA PRIVATE LABEL SCOPPIA DI SALUTE ED AMMAZZA IL COMMERCIO
Tutti siamo consapevoli del ruolo fondamentale che la private label svolge nelle strategie assortimentali dei retailer e più o meno tutti conosciamo i dati e le esperienze che dimostrano inequivocabilmente come lo sviluppo di una buona private label sia fortemente correlato alla competitività ed alla redditività dei migliori retailer.
Ma la private label che scoppia di salute sta contribuendo a dipingere un desolante paesaggio di splendidi e tristissimi negozi monomarca.
Non c’è dubbio sul fatto che il risanamento della finanza pubblica dipenda essenzialmente dalla capacità di crescita della nostra economia. Ed è altrettanto pacifico che diversi sono gli ambiti in cui bisogna intervenire per promuovere tale crescita: dal fisco alla razionalizzazione della spesa pubblica, dalle politiche finanziarie agli interventi infrastrutturali: la crescita dell’economia italiana è tanto lenta che solo azionando in modo coerente tutte le leve di politica economica è possibile definire un credibile “piano per la crescita”.
La crescente integrazione dell’economia mondiale ed il conseguente incremento del commercio internazionale rappresentano un’ “ineludibile opportunità”. Un’opportunità per tutti i popoli della terra, che beneficeranno dell’incremento di produttività e di ricchezza che la specializzazione produttiva consentirà. Un’opportunità soprattutto per quei paesi che sapranno riconoscere e valorizzare a pieno i termini del proprio “vantaggio comparato”.
Nonostante l’evoluzione della cultura manageriale, la maggior parte delle aziende continua paradossalmente a gestire con frequenti momenti di improvvisazione uno dei suoi asset primari: la marca. Con il rischio di rinunciare forse all’unica risorsa in grado di offrire significativi elementi di differenziazione in un contesto in cui le componenti intangibili dell’offerta diventano sempre più importanti.
Credo che il presidio del “primo prezzo” da parte dei Retailer più evoluti non debba essere semplicemente il frutto di una strategia difensiva di risposta allo sviluppo del discount, ma possa divenire un elemento chiave di una strategia assortimentale effettivamente customer oriented.
LA MOLISANA : COM’È POTUTO SUCCEDERE O COSA POTRÀ SUCCEDERE ?
In occasione della mia“rimpatriata” Natalizia (Dicembre2004), ho notato con piacere che sugli scaffali dei supermercati, almeno di quelli locali, è ricomparsa la pasta“La Molisana”. Il piacere è stato grande perché a questa marca sono sinceramente affezionato e ad essa sono legati bellissimi ricordi personali e grandi soddisfazioni professionali. Spero inoltre che in virtù della ripresa dell’attività produttiva diminuirà anche il numero di persone che, conoscendo i miei trascorsi professionali, mi chiederà: “come sia potuto succedere che un’azienda di successo come La Molisana sia fallita”.
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